E' il momento della verità per le banche del bel paese dove cade la scure su alcune delle principali che, dichiarando lo stato di crisi dei conti, mandano al lastrico migliaia di aziende e famiglie italiane.

Tra le principali ricordiamo Monte dei Paschi di Siena, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Etruria e Carige.

Crollo del PIL di ogni nazione, gli analisti internazionali prevedono che questa crisi sanitaria si ripercuoterà per il prossimo decennio.
I danni economico-finanziari creati sono incalcolabili su ogni fronte.

Con l'inizio della guerra in Ucraina l'Italia sigla accordi per l'approvvigionamento continuo di armi che peserà sulle casse del nostro paese, già in forte crisi finanziaria, per circa 800milioni di euro al giorno.

Con la crisi Ucraina l'Europa si rende conto di quanto realmente dipenda energeticamente da Est. L'esplosione dei prezzi anche nel nostro paese mette a dura prova l'intera filiera industriale già fortemente provata dalla crisi Covid19.

Gli indici dell'inflazione esplodono nel secondo semestre arrivando a toccare nel sud Europa quota 11%. Definito il "furto silenzioso" più grande della storia l'inflazione non raggiungeva questi livelli da quasi mezzo secolo.

Nel tentativo di frenare l'inflazione (cosa matematicamente senza fondamento) la BCE alza fortemente i tassi d'interesse. La naturale conseguenza sarà un inasprimento della crisi industriale, delle imprese ma anche di qualsiasi cittadino che abbia contratto un prestito.

Una sempre più fragile situazione interbancaria, dal mondo dei derivati tossici a quello di una crisi senza precedenti, sta traghettando il mondo dell'alta finanza ad un lungo periodo di instabilità dopo le grandi crisi Credit Swisse, Deutsche Bank, Banca Nazionale Svizzera ed il fallimento delle americane Silicon Valley Bank e Signature Bank.